Parte 1 Articolo propositivo: La premessa
Il Pil torna a crescere dopo una flessione temporanea
L’Italia si trova in una situazione positiva, tra le opportunità interne e le sfide esterne. Il Pil ha registrato una flessione nel secondo trimestre del 2023, dopo una solida ripresa nei primi tre mesi dell’anno. I consumi finali nazionali sono rimasti stabili e gli investimenti fissi lordi hanno subito una lieve contrazione, dovuta principalmente all’andamento temporaneo di quelli in costruzioni. Le importazioni sono rimaste invariate mentre le esportazioni sono diminuite, ma solo a causa di fattori stagionali e transitori. La variazione acquisita per il 2023, la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari a 0,7%, ma potrebbe aumentare nei prossimi mesi.
Le società non finanziarie mantengono un buon tasso di investimento
Nel secondo trimestre, la quota di profitto delle società non finanziarie è stata stimata al 43,2%, in calo di 1,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, a causa di un calo del risultato lordo di gestione e del valore aggiunto. Nello stesso periodo, gli investimenti fissi lordi delle società non finanziarie hanno registrato una flessione dell’1,1%. Il tasso di investimento delle società non finanziarie è rimasto stabile al 22,7%, ma potrebbe salire grazie alle misure di sostegno e agli incentivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La produzione industriale e delle costruzioni mostra segnali di ripresa
L’indice destagionalizzato della produzione industriale ha mostrato una moderata crescita ad agosto, e nella media giugno-agosto è aumentato dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Il livello della produzione è cresciuto per i beni di consumo, segnale di una maggiore fiducia delle famiglie, mentre è diminuito per l’energia, i beni intermedi e i beni strumentali, a causa delle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e dei componenti elettronici. L’indice di produzione delle costruzioni ha segnato una forte diminuzione a luglio, ma si tratta di un dato isolato che non inficia il trend positivo del settore.
Le esportazioni verso i paesi extra Ue27 si rafforzano
I dati più recenti sugli scambi con l’estero dell’Italia hanno evidenziato a luglio un calo di importazioni ed esportazioni sia rispetto a giugno sia rispetto a luglio 2022. Nei primi sette mesi del 2023, le esportazioni sono complessivamente aumentate del 2,3% mentre le importazioni sono diminuite del 6,1%. L’andamento dell’export ha riflesso un decremento dei volumi esportati verso i mercati Ue e extra Ue, ma in presenza di un aumento dei valori medi unitari dei beni esportati in entrambi i mercati. Sono cresciuti i valori medi unitari di tutte le tipologie di beni esportati ad eccezione di quelli energetici, che hanno beneficiato della riduzione dei prezzi internazionali, mentre si è osservata una riduzione dei volumi di tutte le categorie di beni, ma meno accentuata nel caso di quelli di consumo non durevoli e di quelli intermedi.
Ad agosto l’export verso i paesi extra Ue27 è tornato a crescere in termini sia congiunturali sia tendenziali, dimostrando la capacità competitiva delle imprese italiane sui mercati internazionali.