Fiducia in caduta libera: l’Italia si prepara a un inverno difficile.

29 Ott, 2023

La fiducia dei consumatori e delle imprese al minimo storico

A ottobre 2023 la fiducia dei consumatori e delle imprese italiane ha subito una brusca frenata, segnando il livello più basso degli ultimi due anni. La crisi sanitaria, la carenza energetica, la tensione geopolitica e la politica monetaria hanno creato un clima di incertezza e pessimismo, che minaccia di compromettere la ripresa economica del nostro Paese.

I consumatori italiani si sentono sempre più insoddisfatti e preoccupati per la loro situazione personale e per quella economica generale. Il clima economico e il clima futuro sono crollati a ottobre, segnando i valori più bassi dal maggio 2020, quando il Paese era ancora in lockdown. Il clima corrente e il clima personale sono anch’essi in calo, mostrando una perdita di fiducia nel presente e nelle prospettive personali.

Anche le imprese italiane hanno manifestato una maggiore sfiducia nel mese di ottobre, con un calo dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese. La manifattura e i servizi di mercato sono i settori più colpiti, mentre le costruzioni mostrano un miglioramento. Tra le componenti degli indici di fiducia, si registrano peggioramenti dei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari, mentre le attese sulla produzione e sugli ordini sono in aumento.

I fattori di rischio che pesano sull’economia italiana

A incidere negativamente sulla fiducia dei consumatori e delle imprese ci sono diversi fattori di rischio che stanno condizionando l’andamento dell’economia italiana. Il primo è la diffusione della variante Omicron del coronavirus, che ha determinato un aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni, mettendo a repentaglio la campagna vaccinale e la ripartenza delle attività. Il secondo è la crisi energetica, che ha portato a un rincaro dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, con conseguenze negative sui bilanci delle famiglie e delle imprese e sul livello dell’inflazione. Il terzo è la tensione geopolitica, che vede il Medio Oriente in fiamme a causa del conflitto tra Israele e Palestina, che ha provocato centinaia di morti e feriti, e l’Europa in allerta per la minaccia russa sull’Ucraina, che ha scatenato una crisi diplomatica e una escalation di sanzioni. Il quarto è la politica monetaria della Banca Centrale Europea, che ha annunciato la fine degli acquisti netti di titoli nel quadro del programma PEPP entro marzo 2023 e la possibilità di un aumento dei tassi di interesse successivamente, con possibili effetti negativi sul debito pubblico italiano e sul finanziamento delle imprese.

I punti di forza su cui puntare per superare le difficoltà

Di fronte a questo scenario complesso e incerto, l’Italia può contare su alcuni punti di forza che possono aiutarla a superare le difficoltà. Uno di questi è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il programma di investimenti pubblici finanziato dall’Unione Europea per sostenere la ripresa economica e sociale dei Paesi membri dopo la pandemia. Il PNRR italiano prevede una dotazione di circa 200 miliardi di euro da spendere entro il 2026 in sei missioni strategiche: digitalizzazione, innovazione e competitività; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per la mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione sociale ed equità territoriale; salute.

Il PNRR rappresenta un’opportunità unica per modernizzare il Paese, migliorare la produttività e la competitività, creare occupazione e ridurre le disuguaglianze. Tuttavia, il suo successo dipende dalla capacità di realizzare i progetti previsti nei tempi e nei modi stabiliti, superando gli ostacoli burocratici, amministrativi e politici che spesso hanno rallentato l’attuazione delle riforme in Italia.

Un altro punto di forza è la resilienza del tessuto produttivo italiano, che ha dimostrato di saper reagire alle crisi con creatività, flessibilità e innovazione. Le imprese italiane hanno saputo adattarsi ai cambiamenti imposti dalla pandemia, introducendo nuove modalità di lavoro (smart working), nuovi canali di vendita (e-commerce), nuovi prodotti e servizi (sanificazione, telemedicina). Le imprese italiane hanno anche saputo cogliere le opportunità offerte dai nuovi mercati emergenti (Asia, Africa), dalle nuove tecnologie (intelligenza artificiale, blockchain) e dalle nuove esigenze dei consumatori (sostenibilità, qualità, personalizzazione).

Un terzo punto di forza è la solidarietà sociale che caratterizza il nostro Paese, che si è manifestata in modo evidente durante la pandemia. La società civile italiana ha mostrato una grande capacità di mobilitazione e di sostegno reciproco, attraverso iniziative di volontariato, di raccolta fondi, di assistenza ai più bisognosi. La società civile italiana ha anche mostrato una grande responsabilità e senso civico, rispettando le norme anti-contagio, partecipando alla campagna vaccinale, sostenendo le istituzioni nella gestione dell’emergenza.

Una sfida da affrontare con fiducia e impegno

In conclusione, l’Italia si trova di fronte a una sfida economica e sociale senza precedenti, che richiede una forte capacità di reazione e di adattamento. La fiducia dei consumatori e delle imprese è un fattore chiave per affrontare questa sfida, perché influisce sulle decisioni di consumo, di investimento e di produzione. Per rafforzare la fiducia è necessario che le politiche economiche siano efficaci, tempestive e coordinate, sia a livello nazionale che europeo. Ma è necessario anche che i cittadini e le imprese siano consapevoli delle proprie potenzialità e delle proprie opportunità, e che si impegnino a costruire insieme un futuro migliore per il nostro Paese.

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